Sei in: News » I protagonisti » Il colpo di stato del 18 brumaio e l'ascesa di Napoleone
Il colpo di stato del 18 brumaio e l'ascesa di Napoleone
È il 9 settembre del lontano 1799, i veterani del generale Bonaparte innestano le baionette ed entrano in parlamento
09/11/2015, 15:37 | I protagonistiIl 9 novembre 1799 segna la fine di fatto della Rivoluzione francese, la caduta del Direttorio e la nascita del Consolato. È una data chiave, che segna l’inizio del “periodo napoleonico” che porterà la guerra “giacobina” in Spagna, Austria, Prussia, Italia e Russia
Il generale Bonaparte ha appena fatto ritorno dalla campagna d’Egitto accolto dalle urla festanti dei parigini, gode del consenso delle folle e dell’appoggio delle truppe, ha un potere militare enorme. La posizione del giovane generale è ormai solida anche politicamente, in quanto può contare sull’appoggio dell’abbate Sieyès, rivoluzionario della prim’ora e membro del Direttorio che aveva intuito – ma comunque sottovalutato – le doti politiche e strategiche di Bonaparte.
Sono passati 10 anni dall’inizio della Rivoluzione e nel castello di Saint-Cloud, sede del Consiglio dei 500 e del Consiglio degli anziani, regna una grande tensione – I giacobini, fedelissimi della Repubblica, pensano che i deputati realisti vogliano ordire un colpo di stato per ristabilire la monarchia, è anche per questo che le camere furono furbescamente trasferite su volere di Napoleone a Saint-Cloud. Bonaparte, incoraggiato da Sieyès, sa bene che la Francia si trova in un periodo complicato: le enormi difficoltà militari incontrate in Egitto e la grande instabilità politica potrebbero essere un’arma vincente nelle mani dei nemici europei. Le folle appoggiano il generale e lui con grande abilità riesce a imputare la disfatta egiziana – della quale tra le altre cose si sapeva poco – all’instabilità politica parigina, che fa passare come una conseguenza alla sua lontananza dalla capitale. Bonaparte è pronto e deciso a prendere in mano la situazione. Sieyès, che crede di manovrarlo per realizzare i suoi piani, si sbaglia di grosso.
Alle ore 12.30 del 9 novembre Napoleone entra in parlamento e viene accolto dalle urla, dai fischi e dagli insulti dei deputati che lo accusano di essere un despota e un violatore della costituzione – Il clima è effervescente, la tensione potrebbe sfociare in violenza da un momento all’altro e si diffonde la falsa notizia che i deputati stiano ordendo una congiura contro Bonaparte il quale reagisce immediatamente lascia la rocca di Saint-Cloud, ordina ai suoi veterani di innestare le baionette sui moschetti per poi rientrare in parlamento, con le truppe al suo seguito. Napoleone svuota le camere e disperde i deputati con l’appoggio di fedelissimo generale Gioacchino Murat e del generale Leclerc. È la fine della Rivoluzione francese.
Quello che si è consumato il 9 novembre 1799 è un vero e proprio colpo di stato – Un “fatto parlamentare” degenerato in “fatto militare” al quale Napoleone riesce a trovare una giustificazione costituzionale: le camere furono sciolte e furono assegnati i pieni poteri a un Consolato formato da Napoleone, Ducos e dall’abbate Sieyès.
Il colpo di stato del 18 brumaio rappresenta la fine effettiva della “Francia rivoluzionaria” è l’inizio della “Francia napoleonica” – È una “svolta cesaristica” che sfocerà nel 1804 con la celebre auto-incoronazione di Napoleone e nella nascita del primo impero.